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Autore Il labirinto del fauno di G.DelToro
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 07-12-2006 13:35  
quote:
In data 2006-12-07 10:08, Petrus scrive:
quote:
In data 2006-12-07 08:46, gatsby scrive:
Basta l'esempio dell'omicidio del cacciatore di conigli per dimostrare come
a)la violenza sia gratuita (è un passaggio narrativo creato ad hoc)
b) il film non ruota attorno ad Ofelia (che di questa storia non ne viene a sapere nulla)

Non capisco quindi come si possa dire che si lavori per sottrazione. Il film più volte perde di vista la sua protagonista, cercando solo l'occhio di uno spettatore che quel tipo di villenza la capisce fin da subito, e che è invece ridondante. Il film dovrebbe girare intorno ad Ofelia ed invece in più circostanze gira intorno a Vidal(altri esempi?degli inseguimenti e sparatorie nella foresta, scene durate 3/4 minuti, Ofelia non ne s nulla, così come del medico che si reca dai ribelli...Tutti elementi che on vengono solo fatti percepire, ma proprio raccontati e seguiti didascalicamente. Ofelia di tutto questo che ne sa?).
Così facendo quel parallelismo Reale/Fantastico non è più centro, ma parte di uno dei due centri (Ofelia e Vidal). Ecco perchè lo ritengo un film squilibrato e per certi versi sconclusionato. E questo senza dire di come la parte reale sia più fantastica del fantastico, eliminando qualsiasi attinenza con la reale tirannia franchista.




ti ho risposto già nel mio blog su questo




E concordo sostanzialmente, in altri termini ho sostenuto più o meno la stessa cosa.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 07-12-2006 14:00  
quote:
In data 2006-12-07 13:17, Schizobis scrive:
quote:
In data 2006-12-06 23:31, AlZayd scrive:
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In data 2006-12-06 18:07, Schizobis scrive:
Quello che contesto al film, è l'assoluta indipendenza dei due binari (favola dark e racconto gotico) che non mi permette di esorcizzare la rappresentazione della violenza, anzi mi trasmette una voglia di farmi giustizia da sè (il che non lo reputo un sentimento positivo) e fa precipitare il mio io infantile nel buio di un mondo dei grandi che mi è sempre più distante.



Ma la favola serve anche a scatenare l'istinto represso, far saltare ogni convenzione morale che riguarda la vita reale e non l'arte. I bambini sono crudelissimi, anche noi adulti e quando torniamo bambini, "regrediamo" nella'arte (nota il virgolettato)... Naturalmente il tempo di una visione.., vorremmo farci giustizia da soli (è l'identificazione, quanto di meglio possa capitarci al cinema), poi si è adulti ed equilibrati, quindi si torna ai pensieri positivi, al bene e al male, quando l'arte è aldilà del bene e del male. Temere questo potrebbe significare che si resiste al messaggio dell'arte, che si cerca di riportarlo sul piano prosaico della vita, malata di moralismi. Nella "favola" di del Toro, c'è quell'odioso fascistone criminale (anche caricato, esagerando i toni, anche se coincide con i reali orrori della guerra civile spagnola) che mi verrebbe voglia di ucciderlo.., bene, e chi se ne frega se sia giusto o sbagliato, positivo o negativo, morale o immorale? Come diceva Bunuel, il cinema non è forse lo strumento migliore per esprimere il mondo dei sogni (dell'inconscio?) Resta pur sempre, una volta tornati "in vita", il libero arbitrio, la responsabilità.

quote:
[i]Mi rendo conto che questo giudizio è gravemente inficiato dalla mia percezione soggettiva o meglio dalla mia volontà di essere creatore, ma purtroppo la sensazione che ho avuto uscito dalla sala è stata quella di un grande peso nello stomaco.
Ed è su questa pesantezza che ho imbastito la mia recensione, la mano di Del Toro mi è sembrata pesante in rappporto alle aspettative del film




Pertanto ritengo che un atteggiamento del genere sia molto condizionante ai fini di un giudizio crtitico che potrebbe essere offuscato dal messaggio testuale, letterario, morale. Aspetti che nel film di del Toro non trovano riscontro.
Cercherei di capire quale sia la ragione vera del tuo peso sullo stomaco. Se si tratta di disgusto per la visione, beh, allora è tutto chiaro nella tua legittima ottica; se invece il film ti è piaciuto, nonostante i limiti da te evidenziati, questa pesantezza potrebbe corrispondere ad un tuo coinvolgimento inconscio cui hai posto eccessiva resistenza. Ma è un buuon segno, basta con i film di platica con gli happy and consolatori... Poi non vorrei mettermi a fare pscicologia spicciola...






Beh non saprei rispondere a questa tua domanda, cioè se mi è piaciuto o meno.
Ho apprezzato la parte fantastica ed il modo molto mobile e accattivante di utilizzare la mdp nelle scene d'azione, la fotografia e la luce che tendono a creare un effetto deformante, al limite del grottesco.
Non ho apprezzato per niente la rappresentazione della violenza (fisica e psicologica) non perchè la condanni a priori, ma perchè ingiustificata, al limite del gratuito, non supportata da una trama etica consistente. Lo scollamento tra la parte "neorealista" e quella "fantasy" riflette questo progressivo allontanamento tra estetica ed etica.
Questa netta separazione ti togle qualsiasi punto di riferimento nei parametri di giudizio e rimani con il tuo inconscio rivoltato come un guanto.
Non si tratta della necessità di un happy end consolatorio, si tratta della impossibilità a legare insieme due corpi estranei tra loro, intrapiantabile e che collidono non solo dal punto di vista figurativo ma anche narrativo.




Ok, capito, la mia posizione è diversa, l'ho già espressa, sono punti di vista entrambi plausibili. Ciò su cui dissento totalmente è la violenza a tuo giudizio gratuita e ingiustificata perchè non supportata da una trama etica. Tutte le grandi favole sono a mio avviso a dir poco immorali, sovversive, estremamente crudeli, spietate, e senza spiegare perchè... In ogni caso la trama del Labirinto ha insito in se, implicitamente (sarebbe stato inutile, dunque procedere per accumulo, significare e spiegare ciò che si autospiega) un'idea etica ed ideale riferita al rifiuto della violenza (che nella realtà è molto di più inaudita di come viene rappresentata nel film) della dittatura, che qui, come già detto, viene presa a pretesto per costruire l'altro aspetto dicotomico e esemplare, al mondo del "sogno", in maniera paradigmatica, senza mezze misure, pur in presenza di una molteplicità di significati, bene e male contrapposti come accade in tutte le favole, che in questo caso è nera, o dark.

Chi specula sulle verosimiglianze ed esplicazioni negate(gli), colui che cerca in questo film il solito e consunto gioco tramico, testuale e figurativo della favola hollywoodista, a mio avviso si pone in maniera errata, sbaglia totalmente l'approccio al film. Non si vive di solo Burton, o di altri registi consimili; non sta nè in cielo nè in terra che se io dico che questo film è di gran lunga superiore agli ultimissimi film di Burton mi devo sentire un matto. Queste ultime considerazioni non sono rivolte a te, ma a chi si è espresso in tale senso.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 07-12-2006 15:58  
Scusa se insisto, Alz, ma che senso ha farmi vedere il cranio sfondato a colpi di bottiglia di un povero cacciatore di conigli o le torture medioevali cui è sottoposto un giovane Resistente se non aggiungono nulla alla risaputa crudeltà del regime di Franco o per volere essere più generali, alla stupida crudeltà di tutte le guerre?
Alla fine quella pallottola sparata in pieno viso a Sergi Lopez sembra volere sollecitare una complicità allo spettatore.
Questo non mi sembra etico.

E' vero quello che dici tu sulla crudeltà di certe fiabe (me ne ricordo alcune terribili nei due volumi delle fiabe italiane raccolte da Italo Calvino) ma è anche vero che qui i riferimenti storici sono alquanto precisi e la scelta del periodo Franchista vuole essere esemplificativa della fine dell'età dell'innocenza.

Io credo sia difficile affrontare questo genere di film senza commettere errori.
Certo meglio questo tipo di errori, che i polpettoni hollywooddiani alla Harry Potter che servono più da baby sitter per bambini un pò vivaci. Su questo sono d'accordo.

Su Tim Burton si dovrebbe aprire un topic apposito. Ho appena finito la visione de "La Sposa Cadavere" e credo sia uno dei migliori film di questo regista. C'è una scena in cui il ponte tra i vivi e i morti è raffigurato da uno splendido abbraccio tra nonno e nipotino.
Lo so che il paragone è improprio ma nel film di Del Toro manca questo ponte tra la realtà della guerra e il mondo della fantasia, manca questa mediazione tra la vita e la morte, tra il bene e il male, tra l'orrore e la salvezza. E quello sparo finale al basso ventre grida vendetta al cielo.
E non c'è alcun fiore bianco sull'albero a mitigare questa sensazione.
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True love waits...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 08-12-2006 00:16  
quote:
In data 2006-12-07 15:58, Schizobis scrive:
Scusa se insisto, Alz, ma che senso ha farmi vedere il cranio sfondato a colpi di bottiglia di un povero cacciatore di conigli o le torture medioevali cui è sottoposto un giovane Resistente se non aggiungono nulla alla risaputa crudeltà del regime di Franco o per volere essere più generali, alla stupida crudeltà di tutte le guerre?
Alla fine quella pallottola sparata in pieno viso a Sergi Lopez sembra volere sollecitare una complicità allo spettatore.
Questo non mi sembra etico.

E' vero quello che dici tu sulla crudeltà di certe fiabe (me ne ricordo alcune terribili nei due volumi delle fiabe italiane raccolte da Italo Calvino) ma è anche vero che qui i riferimenti storici sono alquanto precisi e la scelta del periodo Franchista vuole essere esemplificativa della fine dell'età dell'innocenza.

Io credo sia difficile affrontare questo genere di film senza commettere errori.
Certo meglio questo tipo di errori, che i polpettoni hollywooddiani alla Harry Potter che servono più da baby sitter per bambini un pò vivaci. Su questo sono d'accordo.

Su Tim Burton si dovrebbe aprire un topic apposito. Ho appena finito la visione de "La Sposa Cadavere" e credo sia uno dei migliori film di questo regista. C'è una scena in cui il ponte tra i vivi e i morti è raffigurato da uno splendido abbraccio tra nonno e nipotino.
Lo so che il paragone è improprio ma nel film di Del Toro manca questo ponte tra la realtà della guerra e il mondo della fantasia, manca questa mediazione tra la vita e la morte, tra il bene e il male, tra l'orrore e la salvezza. E quello sparo finale al basso ventre grida vendetta al cielo.
E non c'è alcun fiore bianco sull'albero a mitigare questa sensazione.




Parto dalla fine, anche io trovo splendido La sposa cadavere, lo vidi lo scorso anno e Venezia e ne ho sempre parlato bene. Qui dimenticai di dirlo. Ma non c'entra nulla, impossibile ogni paragone con il film di del Toro.

Circa le violenze, non mi sembrano così ostentate, se non in un paio di scene, e che vuoi che sia! Qualche tocco di realismo.., la violenza perdinci quella è, e non scomoderei l'etica in un film a mio avviso che ha un "messaggio" oltre la morale e l'etica, trascendente, poetico. La poesia se ne frega della morale e dell'etica.
Siamo inoltre abituati a ben altri tipi di violenze passate in lavanderia, nei blockbusteroni, e pertanto maggiormente ripugnanti nel loro artificioso pseudo realismo che nasconde quella si un'ansia di etica e morale d'accatto ed ipocrita.

Nel Labirinto c'è inoltre l'alto "valore" della catarsi che fa piazza pulita degli orrori che si dovevano vedere.

Mi permetto, a supporto delle mie idee, e anche per fare un po' di pubblicità al suo blog (ammesso e non concesso che ne abbia bisogno) di citare Petrus che a tale riguardo afferma: "Del Toro adotta un punto di vista macabro e snervante, andando a sottolineare questo duplice aspetto nel riproporre più e più volte la violenza dei franchisti pur non esplicitandone l'aspetto truculento.
La scena della morte del medico è esemplare. La macchina stacca fuori del capannone su una profondità di campo che include sì il medico e Vidal, ma anche l'altro soldato che, tra il compiacimento e lo sbalordimento, rimane a guardare. Allo spettatore viene concesso di sentire lo sparo, ma la tragicità della morte viene resa tramite quel piccolo, banale gesto, di togliersi gli occhiali e accarezzarsi appena il naso, che contestualizzati diventano movenze atroci."

Credo che tu sia eccessivamente scandalizzato a fronte di aspetti della violenza rappresentati, ed anche con maggior crudezza, da tante pellicole di valore. Mi diresti che nel Labirinto è ingiustificata perchè il film è una mezza cagata, io ti risponderei che per me è un gran bel film con qualche difetto sul quale, a fronte di un insieme così bello ed armonioso, non me la sento di soffermarmi troppo. Non sarà un ronzio di mosca a rovinarmi la visone del bellissimo paesaggio campestre..; anche lì, qualche merda sparsa di animale pure c'è, e direi che ci dev'essere.

Poi come disse Change Giardiniere - amo citare spesso questa frase - "la vita è uno stato mentale".

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 08-12-2006 alle 00:20 ]

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 08-12-2006 09:26  
grazie della (immeritata) citazione
(e un pò di pubblicità non fa mai male )
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 10-12-2006 08:46  
Io vado a rivedermi il film in uno stato mentale più sereno, in effetti ho sentito molti altri commenti positivi che sono sullo stesso tono dei commenti di Alzayd e di Petrus.
Probabilmente ho sbagliato l'approccio, mi aspettavo qualcosa di diverso.


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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-12-2006 02:13  
in questo film non c'è niente di niente.
e ora che ho sputato la mia sentenza vado a dormire sereno.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-12-2006 02:36  
Mai sputare in cielo, potrebbe ricadere in testa.

E poi, in circostanze come queste mi viene quasi sempre in mente una una citazione gezziana:

“Non è il tempo a mancarci. Siamo noi che manchiamo al tempo”


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 18-12-2006 09:15  
quote:
In data 2006-12-18 02:36, AlZayd scrive:
Mai sputare in cielo, potrebbe ricadere in testa.

E poi, in circostanze come queste mi viene quasi sempre in mente una una citazione gezziana:

“Non è il tempo a mancarci. Siamo noi che manchiamo al tempo”




E io non capisco la connessione col discorso
_________________
Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-12-2006 10:37  
E' una cosa un po' empirica, si deve leggere con il terzo occhio...
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-12-2006 12:11  
più che di piani narrativi, che possono essere anche centomila o millemila, è di piani rappresentativi che si dovrebbe parlare riguardo a questa mer... questo film.
perché è un film di una banalità devastante, che parla di due cose ma in maniere del tutto diverse e - quel che conta - inconciliabili, che cozzano portando alla noia più totale (mi chiedo davvero a cosa, persone che ritengo intelligentissime, si siano appigliate per farsi trascinare emotivamente dentro i(l) mond(o/i) della pellicola).
piani rappresentativi, dicevo. perché non ha importanza di quante siano le storie, i mondi, le dimensioni che si intrecciano in un film - ben venga qualsiasi cosa sia ben gestita - ma è il modo in cui questi vengono messi in scena che conta. il labirinto del fauno sembra un incrocio tra terra e libertà di loach e i cartoni della disney, e già basterebbe per spiegare quello che non va. e visto che ora devo uscire, fatevelo bastare davvero.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 18-12-2006 16:05  
quote:
In data 2006-12-18 12:11, sandrix81 scrive:
già basterebbe per spiegare quello che non va. e visto che ora devo uscire, fatevelo bastare davvero.




Puoi uscire (e stare molto a lungo fuori...)tranquillo, ci camperemo (da persona legittima non ti dico come) per un anno almeno.

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Verme87

Reg.: 01 Set 2006
Messaggi: 2564
Da: catanzaro (CZ)
Inviato: 24-12-2006 00:28  
Una ottima regia... sequenze davvero stupende...scene di suspense splendidamente surreali e “pittoricamente” assai suggestive...più che buona la fotografia e spettacolari gli effeti speciali...una trama stupenda...che più di una volta mi ha sorpreso per la sua originalità...Mi è piaciuto molto per l’efferatezza delle immagini e sopratutto per il suo finale aperto a più interpretazioni..davvero un film incantevole e affascinante.
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JEFF BUCKLEY FORUM

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Igraine

Reg.: 15 Nov 2006
Messaggi: 1223
Da: Cremona (CR)
Inviato: 27-12-2006 22:11  
Non mi è proprio piaciuto questo film. Molto confusionario, il fantasy mescolato alla violenza di un periodo storico piuttosto buio della Spagna del XX secolo non si addice. Trama poco ricca di spunti e noiosa, violenza a tratti esagerata che troviamo fino nel finale, personaggi poco convincenti. La fine del film è scontata, non c'è nessun colpo di scena di un certo calibro come ci si dovrebbe invece aspettare da un film di questo genere.
Insomma, è stata una delusione, sembra quasi la trama di uno di quei cartoni animati i cui bambini protagonisti sono sfigati fin dalla nascita.
_________________
... e sedetti sotto un albero, piegai le ginocchia e mi presi la testa tra le mani come l'elfo addolorato di una fiaba ...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2006 01:44  
Vorrei solo dire due cosette.

Che il film possa non piacere, bene, anzi meglio, ma paragonare, o scambiare, la parte favolistica, o favolosa.., con un cartone della Disney (come asserisce Sandro) e dire che il finale sia scontato, ecc (come leggo sopra), a me francamente non risulta proprio. Potrei perfino arrivare a dire che oggettivamente così non è. Gli stessi detrattori o i poco entusiasti - più pareri sentiti in giro - non negano che il finale sia più che apprezzabile e insolito (meno buonismo o lieto fine del solito, anzi della regolatta fissa) e che le "animazioni", figure, iconografie, location e suggestioni fiabesche, siano di gusto tutto europeo non avendo nulla a che vedere con i film americani (che ci hanno oramai "colonizzati", direi fin troppo).

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 28-12-2006 alle 01:46 ]

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